Ticagrelor o Prasugrel in pazienti con sindromi coronariche acute
I meriti relativi di Ticagrelor ( Brilique ) rispetto al Prasugrel ( Efient ) nei pazienti con sindromi coronariche acute per le quali è pianificata una valutazione invasiva sono incerti.
In uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto, sono stati assegnati in modo casuale pazienti che presentavano sindromi coronariche acute e per i quali era prevista la valutazione invasiva, a ricevere Ticagrelor o Prasugrel.
L'endpoint primario era un composito di morte, infarto del miocardio o ictus a 1 anno. Un importante endpoint secondario ( endpoint di sicurezza ) era il sanguinamento.
In totale 4.018 pazienti sono stati sottoposti a randomizzazione.
Un evento di endpoint primario si è verificato in 184 pazienti su 2.012 ( 9.3% ) nel gruppo Ticagrelor e in 137 pazienti su 2.006 ( 6.9% ) nel gruppo Prasugrel ( hazard ratio, HR 1.36; P=0.006 ).
Le rispettive incidenze dei singoli componenti dell'endpoint primario nel gruppo Ticagrelor e nel gruppo Prasugrel sono state le seguenti: morte, 4.5% e 3.7%; infarto miocardico, 4.8% e 3.0%; ictus, 1.1% e 1.0%.
La trombosi dello stent definita o probabile si è verificata nell'1.3% dei pazienti assegnati a Ticagrelor e nell'1.0% dei pazienti assegnati a Prasugrel; la trombosi dello stent definita si è verificata rispettivamente nell'1.1% e nello 0.6%.
Il sanguinamento maggiore ( definito dalla scala Bleeding Academic Research Consortium ) è stato osservato nel 5.4% dei pazienti nel gruppo Ticagrelor e nel 4.8% dei pazienti nel gruppo Prasugrel ( HR=1.12; P=0.46 ).
Tra i pazienti che presentavano sindromi coronariche acute con o senza innalzamento del segmento ST, l'incidenza di morte, infarto del miocardio o ictus è stata significativamente più bassa tra coloro che avevano ricevuto Prasugrel rispetto a quelli che avevano ricevuto Ticagrelor e l'incidenza di sanguinamento maggiore non è risultata significativamente diversa tra i due gruppi. ( Xagena2019 )
Schüpke S et al, N Engl J Med 2019; 381: 1524-1534
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